Ti consiglio un libro: Il grande Gatsby




Cos’è la luce verde che Jay Gatsby, uomo dall’oscuro passato e dalle spropositate fortune, guarda tutte le sere dall’altra parte della baia? Forse è il grande sogno americano, quel sogno che pagina dopo pagina si condensa, e si consuma, tra jazz e champagne, feste favolose e ville inverosimili, truffatori colossali e donne inquiete. Oppure è uno smisurato sogno d’amore, è l’immagine di Daisy, l’unica donna sempre desiderata, che tutta quella fortuna non poteva presagire e che aveva sposato un altro uomo. Neppure la tragedia, che lentamente si addenserà sui protagonisti fino al calare del sipario, basterà a fornire le risposte mancanti: degli uomini e dei loro sogni resterà solo un irreparabile sacrificio sull’altare degli Anni ruggenti.





« Così continuiamo a remare, barche contro corrente, risospinti senza posa nel passato. »


Pochi giorni fa ho letto un libro di cui non posso non parlarvi: Il grande Gatsby, pubblicato per la prima volta a New York nel 1925, è umanamente considerato il capolavoro di Francis Scott Fitzgerald, un libro in cui gli elementi di fantasia si mescolano a cenni autobiografici interessantissimi che toccano argomenti molto cari agli appassionati di un'epoca in cui il modello del mito americano - affamato, intraprendente, instancabile -, sogno di migliaia di scrittrici di romance (ma non solo) ha iniziato lentamente a sgretolarsi.  
Ma il grande Gatsby è prima di tutto una storia d'amore. Una grande storia amore. Un amore sfaccettato che ha sconfitto il tempo e lo spazio, ma non l'egoismo dei personaggi che ruotano intorno a un protagonista straordinario, misterioso, meravigliosamente e dolorosamente umano. Un uomo dal nome risonante, un po' come la sua personalità: Jay Gatsby, Il grande Gatsby, è una figura emblematica e tormentata, profonda e superficiale, che nel libro si svela solo a metà, un personaggio quasi privo di caratterizzazione, un uomo che non ha identità, non ha amici, niente lo definisce, niente lo lega a questa America piena di ladri, truffatori, bugiardi e accattoni, fedifraghi e amori non corrisposti.  Gatsby è quasi tenero nella sua goffaggine: si finge un uomo di mondo, mentre in realtà è una creatura piena di contraddizioni che per cinque anni ha alimentato un'illusione che ha scambiato per amore; un fraintendimento che gli sarà fatale, e d'altronde come lenire la noia di una vita fatta di sprechi, se non abbandonandosi alla teatralità di un sentimento che poco ha di razionale e tutto di ridicolo, esagerato, caricaturale? L'amore sinonimo di ossessione attecchisce soprattutto negli animi stanchi, annoiati. La noia che trasuda dai protagonisti di questo libro è talmente feroce ed esasperata che ha travolto anche me. Ho avuto la sensazione che sia proprio questa noia ad averli resi così egoisti, ad averli spinti a farsi del male e a ferire le persone che amano. 
Il grande Gatsby è una diagnosi lucida, razionale e cruda di una società che pullula di parassiti, di falsi amici e di uomini e donne dolorosamente vuoti, tristemente inconsapevoli della propria bassezza. 
Lo stile di questo libro è semplice e meraviglioso, efficace e onesto, e forse proprio per questo i personaggi rimangono così profondamente scolpiti nella mente del lettore. Un capolavoro sempre attuale che trasuda umanità, che parla di uomini e donne comuni, che ne descrive il degrado morale senza veli né censure, ma con una sorta di dolente consapevolezza.   


« Erano gente indifferente, Tom e Daisy - sfracellavano cose e persone e poi si ritiravano nel loro denaro o nella loro ampia indifferenza o in ciò che comunque li teneva uniti, e lasciavano che altri mettessero a posto il pasticcio che avevano fatto »



Nota: io ho letto l'edizione della Newton compton della collana Live (per intenderci, è la collana dei libri a 99 centesimi) e l'ho trovata abbastanza buona, a parte qualche errore sparso qua e là -che comunque può capitare anche quando un libro lo paghi fior di quattrini.  

3 commenti:

  1. Bellissima recensione, Elisa! Anch'io ho l'edizione della Newton e spero proprio di leggerlo presto: sono molto curioso per il film, personalmente :)

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  2. Lessi questo libro in un'edizione ridottissima in inglese al Liceo, ma confesso che anch'io mi sono lasciata tentare dall'edizione Newton Compton, occasione per vedere il testo integrale, comprenderlo meglio (la tua recensione mi suggerisce di soffermarmi su aspetti che allora non mi erano passati neanche per la testa, quindi grazie per averci fornito la tua prospettiva!) e prepararmi alla prossima uscita del film!

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  3. Quando è uscito in edizione economica mi sono fiondata a prenderlo! non potevo non averlo!

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