Romanticamente: E se lui fosse quello giusto di S.E.Phillips


«State tutti sprecando il fiato.» Cal si piegò in avanti, appoggiò gli avambracci sulle ginocchia e, con voce dura e piatta, disse: «Lei è uno scienziato e, in quanto tale, ha bisogno di una dimostrazione. È questo che vuoi, non è vero, Jane? Vuoi che ti dimostri ciò che provo per te, proprio come fai tu con quelle equazioni che scarabocchi in giro per casa.»
«L’amore non funziona in questo modo» puntualizzò Lynn.
«Non può accettarlo, mamma. Jane ha bisogno di qualcosa di tangibile da infilare nelle sue equazioni. E sai perché? Perché nessuno l’ha mai amata veramente e non riesce a credere che possa accadere adesso.»





SUSAN ELIZABETH PHILLIPS  
E SE LUI FOSSE QUELLO GIUSTO? 

Anzitutto mi scuso per la lunga e ingiustificata assenza; a mia discolpa posso soltanto dire che l'afa estiva mi rende pigra e svogliata, e che persino leggere, in questo periodo dell'anno, si fa via via sempre più faticoso. 
Premesso questo, capirete il motivo per cui spezzo il mio lungo silenzio con un nuovo aggiornamento di Romanticamente, la rubrica dedicata ai romanzi d'amore. Con un caldo del genere, infatti, di scervellarmi con libri impegnati proprio non mi va, anche se presto vi farò avere le mie impressioni su alcuni grandi classici della letteratura che ho letto nelle ultime settimane. 
Tornando a noi, un libro di cui desideravo parlarvi da un po' è E se lui fosse quello giusto?, l'ultima fatica della sempre più amata scrittrice americana Susan Elizabeth Phillips.
I protagonisti sono Jane e Cal; lei, una cervellona dall'inesistente vita sentimentale. Lui... bé, lui è lui, un personaggio irritante, presuntuoso e incredibilmente sensuale.  
Lo straordinario quoziente intellettivo di Jane Darlington le ha permesso, giovanissima, di costruirsi una carriera di rispettabile e stimata professoressa di fisica presso un College illustre. Tuttavia, la sua intelligenza l'ha anche privata di ciò  di cui qualsiasi donna -Einstein in gonnella compresi- non può fare a meno: l'amore. 
D'altronde lo sapete anche voi come sono fatti gli uomini: molti di loro sono insicuri, più fragili di quanto non sembri, e di fronte a una mente acuta come quella di Jane scappano a gambe levate. Per alcuni di loro una quinta di reggiseno è decisamente più appetibile che non il piacere di una compagna con cui discutere da pari a pari. 
Cal Bonner, noto giocatore di football dei Chicago Stars, non fa eccezione: scavezzacollo, playboy impenitente, sfrontato ma terribilmente sexy, è per errore che entra a far parte della vita di Jane, vedendosi trascinato in una serie di eventi uno più rocambolesco dell'altro... tutti legati da un unico filo conduttore: Jane vuole un figlio. E lo vuole concepire con un uomo di scarsa intelligenza, così che il pargolo non sia costretto a subire, a causa del suo eccezionale Q.I, l'isolamento e la solitudine patiti da sua madre. 
Cal sembra il tipico uomo tutto muscoli e niente cervello, e Jane ha deciso che lui è il candidato ideale per quello che ha in mente. 
Presa alla lontana, la trama di questo romanzo mi ricorda vagamente quella del celebre Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen: saranno il pregiudizio di lei e lo smisurato orgoglio di lui a trascinarli in quella che si rivelerà una storia d'amore molto, molto conflittuale, piena di incertezze e colpi di scena; una storia scritta con uno stile alla portata di tutti, da bravo romanzo rosa qual è, ma che non manca di dialoghi brillanti e situazioni che non potranno non incuriosire e stuzzicare la fantasia del lettore. 
Un po' di amarezza, per quanto riguarda quello che è ormai il terzo libro che leggo di questa autrice, ha a che fare col fatto che la Phillips segue, nel delineare i suoi personaggi maschili, sempre lo stesso modus operandi. Ed ecco che Dan Caleb de Il gioco della seduzione (primo libro della trilogia Chicago Stars), Bobby Tom Denton (Un posto nel tuo cuore) e Cal Bonner si rivelano essere la stessa persona... con sfumature leggermente diverse. Sono tutti e tre sexy, superficiali e restii fino all'ultimo a impegnarsi.
Questa mancanza di fantasia nel delineare i protagonisti maschili inizia a pesarmi. Che noia. Un po' di originalità ogni tanto non guasta -anche se i romanzi rosa, com'è ovvio, per vendere devono rispondere a dei canoni precisi. 
A parte questo, sono convinta che la storia di Jane e Cal sia molto migliore di quelle dei protagonisti dei due romanzi precedenti. I motivi sono abbastanza ovvi: il loro amore è molto travagliato -Jane riuscirà ad abbattere il muro d'insofferenza di Cal? E Cal lascerà che Jane entri a far parte della sua vita?-, e fino all'ultimo il lettore resta con il fiato sospeso, ansioso di sapere come si concluderà la vicenda. 
Una nota di merito alla sottotrama dedicata ai genitori di Cal: la loro storia è quasi più appassionante di quella dei protagonisti. 
Infine: consiglio o no questo libro? Dipende. Se avete voglia di una storia leggera e senza pretese da leggere sotto l'ombrellone, E se lui fosse quello giusto? è ciò che fa per voi. 




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