Gravidanza e adolescenti difficili: ecco il nuovo chick lit di Risa Green




"Lara è una trentenne alla Sex and the City. Bella, spregiudicata, sicura di sé, è sposata e lavora in una scuola esclusiva di Beverly Hills come counselor, ovvero come guida e consigliere dei ragazzi. Ci sa fare con gli adolescenti, ma è un disastro con i bambini piccoli. Ed è totalmente impreparata alla maternità, cosa lontanissima dal suo modo di essere e che lei continua a vedere come un'eventualità remota. Almeno, finché non rimane incinta e... non sa proprio che pesci pigliare."

Questo, questo è uno dei titoli più orrendi di cui io abbia memoria. E dire che non leggo solo classici o alta letteratura, figuriamoci, ma penso che a tutto c'è limite. Ancora non riesco a capire con che faccia abbia trovato il coraggio di prendere in mano questo libro, andare in cassa e pagare, sottoponendomi al -giustificato- biasimo del commesso (che, tra l'altro, conosco da più di due anni e che non mi è mai andato troppo a genio... ma, dopo l'occhiata compassionevole che mi ha scoccato quando ha dato una sbirciata ai miei acquisti, la mia stima per lui ha sfiorato i minimi livelli storici. I commessi non dovrebbero mantenersi sempre -e dico sempre- imperturbabili? 
E comunque. Mi aspettavo molto da questo romanzo. Adoro i libri in cui le protagoniste sono in stato interessante. Non so bene il perché... non penso sia il mio orologio biologico che reclama a gran voce un pargoletto da viziare, visto che mi piace pensare di essere ancora piuttosto giovane... ho ancora un sacco di tempo per rovinarmi la vita. Tant'é: le yummi-mummy mi attirano. La causa del fascino che esercitano su di me si può trovare, credo, nella mia curiosità nei confronti dei cambiamenti -fisici, psicologici, emotivi- che la gravidanza comporta in ogni donna. La procreazione è un processo naturale e misterioso, oscuro e venerabile, e le donne incinte hanno un certo non so che, un fascino che le rende irresistibili.
Anche se, da come la Green descrive il periodo di gestazione,  ti  verrebbe voglia di fare un voto di castità. Anche se questo libro sottolinea gli aspetti più disgustosi e patetici della maternità.  Ma lo fa in modo talmente divertente che è impossibile prendersela, soprattutto perché il sottinteso morale c'è e si intuisce con un'immediatezza quasi scontata: ne vale la pena; ne varrà sempre la pena, qualunque cosa accada. Le nausee, i gonfiori, le caviglie tozze, l'aumento di peso... tutto questo è insignificante di fronte al miracolo della vita. 
Sul punto di scoppiare (Mondadori, 9,90 euro) è un chick lit in cui l'ironia abbonda, ma che non lascia un segno indelebile nella mente del lettore. E' piacevole lasciarsi assorbire dalla vita della protagonista, un'anti-eroina dei giorni nostri malata di shopping, sempre di cattivo umore, piagnucolosa ma anche simpatica, tenera e irriverente. Ma a questo romanzo manca qualcosa: ho letto chick lit decisamente migliori, più divertenti, che lasciano col fiato sospeso, che intrigano e giocano con la fantasia di chi legge. 
In realtà la maternità non è, come suggerisce il titolo, il leitmotiv di questo libro: non sono riuscita a individuare una trama efficace, ma solo lo spezzato della quotidianità di una futura mamma non-troppo-entusiasta del ruolo che sta per assumere. 
Consigliato? Dipende. Se vi distraete facilmente, questo non  il libro che fa per voi, non perché sia troppo complicato o denso, ma perché, al contrario, i personaggi, la storia, lo stile dell'autrice non sono abbastanza accattivanti da tenere gli occhi del lettore incollati alle pagine. E' un libro da prendere con calma, questo, da cui non bisogna aspettarsi i fuochi d'artificio né un portento di satira e umorismo.  






2 commenti:

  1. Ok, archiviato come ultima spiaggia se non c'è più niente sulla faccia della terra XD

    RispondiElimina
  2. ahaha, brava! mi aspettavo di più, sinceramente.

    RispondiElimina

I tuoi commenti alimentano il mio blog! Se vuoi lasciare un parere, una riflessione, un pensiero, sarò felice di risponderti.