MICHELA MONTI
8 3500
Sono di nuovo qui per parlarvi di un romanzo di una mia cara amica. Forse sarò parziale, forse no. Fatto sta che quando penso alla parola 'libro' mi viene in mente qualcosa di intimo e caldo e familiare; qualcosa che mi infonde sicurezza. Chi più e chi meno, tutti i libri che ho letto mi hanno lasciato qualcosa, ma questa in particolare si è rivelata una lettura speciale, forse perché mi ha dato la sensazione di conoscere meglio una persona a me vicina, una persona con cui condivido quotidianamente particolari della mia vita che di solito non rivelo a cuor leggero. Ho riflettuto a lungo sulla natura di questa recensione, proprio perché non volevo peccare di amikettismo, ma sono giunta alla conclusione che i libri sono una faccenda di pancia e non di obbiettività; se si trattasse di puro, freddo e semplice raziocinio, bé... con quello mi scontro tutti i giorni nella vita reale, i libri sono un mondo a parte, un cantuccio in cui, vada quel che vada, potrò sempre rifugiarmi.
In questo senso, il libro di Michela Monti non mi ha affatto delusa. 8 3500 è un romanzo bello e intenso. L'ho acquistato e letto in pochi giorni. Per stessa ammissione dell'autrice, questo libro è difficilmente classificabile in un preciso genere letterario; premessa, questa, che mi ha entusiasmato ancora più dell' indubbia originalità della sinossi. Perché, vi chiederete voi, perché il fatto che 8 3500 non possa essere definito un fantasy, né un thriller né un distopico, mi ha tanto incuriosita? Perché significa che Michela, scrivendolo, non si è piegata alle esigenze di mercato né si è posta paletti di alcun tipo. Ha semplicemente urlato al mondo il suo punto di vista; con incredibile umiltà nei confronti della vita e dell'amore, forte di uno stile pulito e distensivo, ha creato dei personaggi straordinariamente carichi e complessi.
Per essere un'opera prima, mi ha stupito l'abilità dell'autrice nel raccontare le (dis)avventure di Melice, la quale, inspiegabilmente, si trova rinchiusa nella cella di un carcere di massima sicurezza, senza per altro saperne il motivo; nella sua mente, il nulla. Quello di Melice è anzitutto un viaggio alla riscoperta di se stessa; ad aiutarla a percorrere questo difficile cammino ci sarà un uomo. Un uomo forte, emblematico, pieno di spigoli e contraddizioni. Un uomo che vuole stare al suo fianco e che la sorreggerà nei momenti difficili. Perché tutti, prima o poi, abbiamo bisogno di spalle più forti delle nostre alle quali aggrapparci.
Piano, il motivo per cui Melice è stata rinchiusa verrà a galla; piano, avremo modo di conoscere la Melice di un tempo. Piano, Melice stessa capirà che la felicità si paga a caro prezzo.
Anche il ritmo narrativo cambia, a seconda delle situazioni in cui la protagonista viene catapultata, e Michela è bravissima nel destreggiarsi in ambientazioni tanto diverse tra loro.
8 3500 è un libro torbido, sfaccettato, pieno di piccole grandi verità. Un romanzo che incanta, in cui l'autrice ha evidentemente investito passione, fantasia e un indubbio talento narrativo, pur con i suoi rifusi e le sue imperfezioni che, se possibile, lo rendono ancora più vicino al cuore del lettore.
Che altro posso dire, se non consigliarvi di correre immediatamente in libreria e prenotare la vostra copia di 8 3500? Non ve ne pentirete.
Il libro: ReBurning Prison, carcere di massima sicurezza, anno 2020 circa. Melice Redding è una condannata a morte, ma non ricorda il perché. La cauda dell'amnesia è la separazione da sua figlia appena partorita e per questo Mel entra in stato di shock.
Grazie a Gabriel uscirà dalla catatonia, e sempre grazie a lui, la donna avrà la possibilità di tornare indietro, prima che il crimine per cui è condannata venga commesso.
Melice viaggia nel tempo per rivivere il suo passato senza nessun ricordo dell'arresto, senza condizionamenti. Tutto procede regolarmente fino alla notte di Halloween.
bhe si mi piacerebbe leggerlo sembra carino e bella rec
RispondiElimina-mari
elisa ti è arrivato il libro che ti ho mandato? quando lo recensisci?
Semplicemente, grazie.
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