Via col vento: analisi di una pupattola che si rivela infine un concentrato di troiaggine avvolto in un bozzolo di zucchero filato





Questo articolo l'ho postato un po' dappertutto. Dico davvero. Nel mio immaginario di megalomane convinta, mi sembra quasi di avere invaso il web. Su Efp, portale in cui scribaccio cagate storie a tempo perso (e il bello è che c'è pure qualcuno che mi viene dietro), ho fatto una testa tanta ai miei lettori, per via dello smisurato amore che nutro nei confronti di Via col vento, amore che mi ha indotta, la scorsa estate, a scrivere una fanfiction ispirata al suddetto romanzo. E comunque. So che delle mie ficcy non ve ne frega un accidente, com'è giusto che sia; tant pis, mi sa che mi conviene andare al sodo, prima che i miei vagheggiamenti vi facciano addormentare: se anche voi siete innamorati di Rossella O'Hara, se anche voi avete letto 14mila volte Via col vento, se anche voi adorate Vivien Leigh (l'attrice che interpreta Scarlett nell'omonimo film), se anche voi non potete soffrire quella sardina moscia gentil donzella conosciuta col nome di Melania Hamilton,  questo è l'articolo che fa per voi. 
Prima di lasciarvi alla lettura, aggiungo solo una cosa: tra Melania e Rossella, secondo voi chi è davvero la povera crista?



VIA COL VENTO - ANALISI DI UNA PUPATTOLA CHE SI RIVELA INFINE UN CONCENTRATO DI TROIAGGINE AVVOLTO IN UN BOZZOLO DI ZUCCHERO FILATO



[[Oggi è il compleanno di Olivia de Havilland, che definire inossidabile sarebbe un eufemismo. 95 fottutissimi anni. La classica acqua cheta che distrugge ogni cosa al suo passaggio. Dietro l'apparenza di donna dolce e posata, ho sempre avuto l'impressione che nascondesse un animo rapace e stronzissimo. Per questo ho qualche esitazione a definirla povera crista. Perfino il suo personaggio più famoso -quello di Melania- è, al di là delle apparenze, un concentrato di troiaggine avvolto in un bozzolo di zucchero filato. Nel romanzo la cosa è molto evidente, ma anche nel film ci sono parecchi segnali inequivocabili del fatto che se in quell'epopea c'è qualcuno fatto d'acciaio, si tratta di Melania e non di Rossella. Melania è una che sa benissimo che il marito è invaghito della sua migliore amica e che quest'ultima è una stronza col botto che aspetta solo il momento buono per incularla senza tanti complimenti. Ma sfodera 'sto sorrisino dolce per tre ore e quaranta e tira dritta per la sua strada ottenendo sempre quello che vuole. Insomma: Rossella suo malgrado se ne deve tornare a zappare la terra mentre il marito la molla in malo modo, e un attimo prima Melania, ridotta a un cencio giallognolo sul letto di morte, organizza i destini di tutti, stabilendo perfino che Rossella deve restare accanto al suo amato Ashley, da lei definito come un uomo "non pratico". Meno male che quella volitiva era Rossella e Melania la pupattola. Melania, in fondo, porta un nome che vuol dire "nera". E sono certo che l'animo di Melania sia nero. Melania che sta dalla parte di Rossella dopo che decide di sputtanarsi al ballo di Atlanta, incoraggiandola sostanzialmente a rovinarsi la reputazione. Melania con la spada in mano in cima alle scale, pronta a tagliarti le palle e a derubarti di tutti i tuoi averi. Melania che se la fa con quella zoccola di Bella Watling, non a caso amante del marito di Rossella, e la sostiene senza batter ciglio. Melania che esibisce Rossella vestita da avanzo de casino al compleanno di Ashley e ci tiene a farla passare in rassegna da tutti gli ospiti uno per uno, mentre quella butta giù bocconi amari. Melania burattinaia, altro che pupattola. E' la bontà ancestrale che demolisce più della cattiveria sbandierata, proprio perchè dissimulata, e quindi più difficile da contrastare. Provate ad opporvi a un nemico che si presenta come amico, ed è pure circonfuso di approvazione sociale. Paradossalmente Melania è anche, dei quattro protagonisti del film, l'unico che misericordiosamente schiatta. Il che dà luogo, nel corso degli anni, a un curioso contrappasso nella realtà: di tutti e quattro gli attori principali del film, Olivia è l'unica ancora viva. Cazzo: ha scavallato il millennio. Piano piano li ha seppelliti tutti, a cominciare proprio da Leslie Howard (ndb: nel film interpreta Ashley), il lasagnone morto quando la seconda guerra mondiale non era ancora finita. Dal 67, anno della dipartita della sua antagonista, Olivia domina incontrastata tutte le celebrazioni. E si sa che chi sopravvive può fare ciò che vuole di chi ha avuto il cattivo gusto di schiattare: difficilmente arriveranno smentite. E nel caso, perfino un morto avrebbe problemi a inserirsi nelle pause della sua conversazione, entropicamente oppresse dall'eco delle sue vocali tanto strascicate da diventare gorgheggi gutturali. Olivia è la dimostrazione di quanto possano essere mortiferi un aspetto soave e una logorrea implacabile e monocorde. Soprattutto se uniti a una cotonatura contronatura.]]







Fonte dell'articolo: http://jimmuzzu.splinder.com. 
La frase inserita nell'immagine iniziale è di Totò. Il titolo dell'articolo, invece, c'est moi. 


5 commenti:

  1. Ahahahah, allora una premessa: mi piace tantissimo Melania (anche se il mio amore imperituro andrà sempre a Rossella, uno dei migliori personaggi femminili che ho avuto la fortuna di incontrare in un libro <3) comunque questo articolo ci prende troppo su alcune cose: "E' la bontà ancestrale che demolisce più della cattiveria sbandierata, proprio perchè dissimulata, e quindi più difficile da contrastare. Provate ad opporvi a un nemico che si presenta come amico, ed è pure circonfuso di approvazione sociale". Verissimo!

    Alla fine la mette un po' nel sedere a tutti, però non l'ho mai vista ipocrita. Una donna con le palle anche lei (due donne così che vanno dietro al lagnoso Ashley... bah! i misteri della vita)

    E, niente, un plauso ad Olivia de Havilland che è ancora qui, e in generale a Via col vento che è un libro bellissimo, la cui trasposizione cinematografica è stato altrettanto bella e coinvolgente.

    Rossella O'Hara è la povera crista, direi ;P E' uno dei motivi principali perché mi piace così tanto.

    Primavere

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  2. da una "fonte" si trae materiale per creare qualcosa di proprio. aver qualificato il mio blog come "fonte dell'articolo" lascia ambiguamente intendere che tu abbia scritto l'articolo utilizzando elementi contenuti nel mio blog. sarebbe stato più corretto evidenziare in maniera un po' più chiara che l'articolo l'ho scritto io.
    trovo inoltre estremamente scorretto aver anche modificato il titolo originale dell'articolo.
    detto questo, sono contento dell'apprezzamento, ma sarebbe stato carino lasciare un commento sul mio post originario e magari avvertirmi che lo avresti postato "un po' dappertutto", eventualmente precisando dove.

    jimmuzzu

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    1. Ciao! Mi spiace se ti ho mancato di rispetto in qualche modo; di certo non avrei mai voluto dare a intendere che l'articolo lo abbia scritto io. Per fonte dell'articolo intendevo dire che l'articolo l'ho preso sul tuo blog: mi scuso se sono sembrata ambigua. Mi scuso anche per il titolo. Il tempo che tu legga questo messaggio e cancello l'intero post, sperando così di rimediare. Buona giornata :)

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  3. " e magari avvertirmi che lo avresti postato "un po' dappertutto", eventualmente precisando dove." sul mio profilo Facebook e nel mio gruppo, tutto qui. Mi spiace ma non penso di poter risalire alle condivisioni per poter cancellare anche quelle. Ciao.

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  4. no, tranquilla. non serve che cancelli nulla. mi basta la tua risposta qui ; )

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