Prime impressioni: Shadowhunters di Cassandra Clare






CASSANDRA CLARE - SHADOWHUNTERS 





Il libro: La sera in cui la quindicenne Clary e il suo migliore amico Simon decidono di andare al Pandemonium, il locale più trasgressivo di New York, sanno che passeranno una nottata particolare ma certo non fino a questo punto. 
I due assistono a un efferato assassinio a opera di un gruppo di ragazzi completamente tatuati e armati fino ai denti. 
Quella sera Clary, senza saperlo, ha visto per la prima volta gli Shadowhunters, guerrieri, invisibili ai più, che combattono per liberare la Terra dai demoni. 
In meno di ventiquattro ore da quell'incontro la sua vita cambia radicalmente. 
Sua madre scompare nel nulla, lei viene attaccata da un demone e il suo destino sembra fatalmente intrecciato a quello dei giovani guerrieri. 
Per Clary inizia un'affannosa ricerca, un'avventura dalle tinte dark che la costringerà a mettere in discussione la sua grande amicizia con Simon, ma che le farà conoscere l'amore.
Casa editrice: Mondadori
Prezzo: 9,50 euro






Cassandra Clare disegna un mondo in cui adoro vivere. Meraviglioso! 
Stephenie Meyer, autrice di Twilight



Parola di una delle autrici più chiacchierate del mondo. Questa è la prima cosa che ho pensato quando, in libreria, mi è capitato tra le mani questo libro di più di cinquecento pagine; complici il prezzo vantaggioso (la trilogia, in quanto bestseller, è uscita in edizione economica per conto di Mondadori), la sinossi accattivante e il fatto che ne ho sentito parlare in termini piuttosto entusiastici (Ania, chiacchierona che non sei altro, guarda cosa mi fai fare!). 
Bè, capirete anche voi che non ci ho messo molto a decidermi. 
<<O la va o la spacca>>, e alla fine l'ho comperato. 
Ora, dopo parecchi mesi di titubanza (quasi un anno, in realtà), mi sono stufata di sentirne parlare ovunque, di sentirlo elogiare a destra e a manca, e io odio che mi si escluda da una conversazione, quindi ho marciato a passo di carica verso la mia libreria, ho tolto un po' di polvere dalla copertina *meh* e mi sono <<tuffata nella lettura>>. 
Qualunquismi a parte, il libro inizia con due citazioni piuttosto pretenziose. La prima, prolissa e poetica come solo Shakespeare sa essere, tratta direttamente dal Giulio Cesare, una delle tragedie più famose del Bardo: 

‹‹Tra il concepire un’impresa terribile e il tradurla in azione c’è uno spazio ch’è un sogno orribile, come un fantasma. L’anima razionale e le passioni in quel momento siedono a consulto e tutto l’essere umano è in subbuglio come un piccolo regno ch’è in rivolta.››

La seconda è estrapolata dal Paradiso perduto di Milton


‹‹Io cantai l'eterna Notte e il Caos. 
E la celeste Musa mi erudì
nella perigliosa mia discesa e risalita.››

che adoro da quando avevo circa 16 anni e che mi fa un po' specie ritrovare in un urban fantasy. Ma, ca va sans dire?, questi sono dettagli insignificanti su cui non vale la pena soffermarsi. 
Posto che la Clare ha uno stile piacevole, fresco e distensivo - i suoi sono romanzi per cui i lettori alle prime armi si entusiasmeranno, e che i bibliofili un po' più navigati non disdegneranno di certo. Il motivo è semplice: Cassandra Clare non si perde in banalità né usa un linguaggio troppo semplicistico, tipico della maggior parte degli urban fantasy in circolazione. I personaggi, fin dalla prima pagina, intrigano e incuriosiscono il lettore, che sorriderà al pensiero della dolce Clary e di Simon, il suo strambo migliore amico. Jace, il protagonista maschile, in queste prime 120 pagine (sì, sono appena all'inizio, ma in caso contrario la rubrica non si chiamerebbe 'Prime impressioni', no?) non sembra essere troppo antipatico, anche se, come al solito, il tòpos del macho arrogante e sicuro di sé è duro a morire, un po' come le cattive abitudini, e anche in questa trilogia abbiamo un uomo che è l'emblema della sensualità e della figaggine più pura e assoluta e awesome.
Lo so, sto parlando come una bimbominkia. Che ci volete fare? Sono le cinque del mattino, mi sono svegliata col raffreddore, tra un'ora mi devo preparare per andare al lavoro e la mia mente non può essere al massimo della reattività. 
Per usare le parole di Stephenie Meyer, l'universo disegnato dalla Clare è variegato e pieno di personaggi interessanti; non sono una fan dell'urban fantasy, ormai dovreste averlo capito, ma per ora Shadowhunters mi sta piaciucchiando. Anche se sento che non diventerò mai una fan accanita dei cacciatori di demoni e vampiri, penso che leggerò questa trilogia con piacere crescente, soprattutto perché non vedo l'ora di scoprire  i risvolti del triangolo Jace/Clary/Simon ;). 




TEASER 

Diglielo, forza, diglielo. Clary aprì la bocca per rispondere, ma fu interrotta dal sibilo di un amplificatore che andava in feedback. Trasalì e si coprì le orecchie, mentre Eric, sul palco, lottava con il suo microfono. «Scusate, ragazzi!» urlò. «Allora, io sono Eric Churchill, e quello alle percussioni è il mio amico Matt. La mia prima poesia si chiama Senza titolo.» Fece una smorfia come se gli facesse male la pancia e si mise a ondeggiare davanti al microfono. «Venite, mio falso colosso e miei scellerati lombi! Spianate ogni protuberanza con arido zelo!» Simon si insaccò sul divanetto. «Ti prego, non dire a nessuno che lo conosco.» Clary ridacchiò. «Ma chi è che usa la parola "lombi"?» «Eric» disse Simon con aria tetra. «Nelle sue poesie ci sono sempre, i lombi.»
«Turgido è il mio tormento!» ululò Eric. «L'agonia enfia di dentro!»
«Cacchio!» disse Clary mentre si incassava nel divano accanto a Simon. «Comunque, per quanto riguarda la ragazza che ti trova carino...»
«Lascia stare» disse Simon prendendo Clary in contropiede. «C'è una cosa di cui ti volevo parlare.»
«Le Talpe Furiose non mi sembra un buon nome per la band» lo prevenne Clary.
«Non era questo» disse Simon. «Riguarda la cosa di cui stavamo parlando prima. Il fatto che io non ho una ragazza.»
«Ah.» Clary scrollò le spalle. «Be', non saprei. Prova a chiedere di uscire a Jaida Jones» suggerì facendo il nome di una delle ragazze della St. Xavier che le piacevano davvero. «È simpatica e tu le piaci.»
«Non voglio uscire con Jaida Jones.»
«Perché no?» chiese Clary, trovandosi inaspettatamente a provare una fitta di vago risentimento. «Non ti piacciono le ragazze intelligenti? Vuoi una con un corpo da paura, come dici tu?»
«No» disse Simon, che appariva nervoso. «Non voglio chiederle di uscire perché non sarebbe giusto nei suoi confronti.»
La sua voce si era ridotta a un sussurro. Clary si chinò verso di lui. Con la coda dell'occhio vide che anche la ragazza bionda si protendeva verso di loro: stava evidentemente origliando. «Perché no?»
«Perché mi piace un'altra persona» disse Simon.
«Ah, okay.» Simon sembrava un po' verdastro, come quella volta che si era rotto una caviglia giocando a calcio al parco e aveva dovuto tornare a casa saltellando. Clary si chiese come mai il fatto che gli piacesse qualcuno potesse mettergli addosso un'ansia del genere. «Non sei gay, vero?»
Simon si fece ancora più verde. «Se lo fossi mi vestirei meglio.»
«E allora chi è questa ragazza?» chiese Clary. Stava per aggiungere che, se si era innamorato di Sheila Barbarino, Eric l'avrebbe preso a calci nel sedere, quando sentì qualcuno tossire alle sue spalle. Era quel genere di
colpo di tosse che si fa per camuffare una risata. Si voltò.
Seduto su un divano verde stinto lì vicino c'era Jace. Indossava gli stessi abiti neri che aveva addosso l'altra volta. Le sue braccia erano nude e coperte di simboli scuri, di strani disegni di schemi e linee. Ai polsi portava grossi bracciali di metallo e da quello di sinistra Clary vide Spuntare il manico d'osso di un coltello. La stava guardando con l'angolo della bocca sollevato in una smorfia divertita. Ma il fatto di sentirsi derisa era niente in confronto all'assoluta convinzione che lì, pochi minuti prima, Jace non c'era. «Cosa c'è?» Simon aveva seguito il suo sguardo, ma dalla sua espressione era evidente che non vedeva Jace.
Io però ti vedo. Pensando a questo, Clary fissò Jace, il quale sollevò una mano affusolata per salutarla. Un anello scintillò tra le sue dita. Il ragazzo si alzò in piedi e si avviò senza alcuna fretta verso la porta. Le labbra di Clary si dischiusero per la sorpresa. Jace se ne stava andando. Sentì la mano di Simon sul braccio. Stava chiamando il suo nome, le stava chiedendo se c'era qualcosa che non andava. Lei lo sentiva a malapena.
«Torno subito» gli disse senza pensarci, dopodiché schizzò giù dal divano, dimenticando quasi di appoggiare il bicchiere del caffè sul tavolino.
Corse verso la porta, lasciandosi dietro Simon, che la fissava sbalordito. 





CONSIGLIO MUSICALE


4 commenti:

  1. A me manca da leggere l'ultimo ma cmq per quanto mi piaccia (e mi piace XD) non farei mai le pazzie che ho fatto per twilight e i relativi film, tipo andare a roma alla presentazione con gli attori XD (forse perchè jace lo interpreta Caius dei volturi che io odio come la peste XD) in più non lo rileggerei tante volte come i libri della Meyer, una volta mi è bastata XD

    RispondiElimina
  2. è la stessa cosa che penso i anch'io... questi sono libri che si leggono e anche bene, ma che non appassionano più di tanto.
    Ps: davvero sei andata a Roma? Chi c'era? Racconta racconta *-*

    RispondiElimina
    Risposte
    1. la prima volta quando nessuno li conosceva XD vidi Kris, Rob e Cat, fu divertente... tranne quando mi grandinò in testa XD

      Elimina
  3. Ooooooh, ma che bello Elisaaaaaaaaa. Ti sei buttata in Shadowhunters, sono stra contentaaaaaaaaaaaaaaa.
    Peccato che non sia solo una trilogia xD Ahahahah se davvero vuoi leggerla tutta per ora sono 5 i libri :)
    Ma spero davvero ti piacerà fino alla fine.

    RispondiElimina

I tuoi commenti alimentano il mio blog! Se vuoi lasciare un parere, una riflessione, un pensiero, sarò felice di risponderti.