Parole di carta: Il mondo nuovo di Aldous Huxley



Oggi è mercoledì, quindi tutti noi abbiamo l'appuntamento con "Parole di carta".
Vi ricordate in che cosa consiste? Be', io vi ripeto ugualmente le regole:
- prendi il libro a te più vicino
- aprilo in una pagina a caso
- condividi con noi la prima frase su cui ti cade l'occhio

Il libro che ho vicino è...





"Il mondo nuovo" di Aldous Huxley.

Un edificio grigio e pesante di soli trentaquattro piani. Sopra l'entrata principale le parole: "Centro di incubazione e di condizionamento di Londra Centrale" e in uno stemma il motto dello Stato Mondiale: "Comunità, Identità, Stabilità".
L'enorme stanza al pianterreno era volta verso il nord. Fredda, nonostante l'estate che sfolgorava al di là dei vetri, nonostante il caldo tropicale della stanza stessa; una luce fredda e sottile entrava dalle finestre, cercando avidamente qualche manichino drappeggiato, qualche pallida forma di mummia accademica, ma trovando solamente il vetro, le nichelature e lo squalido splendore di porcellana di un laboratorio.




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