Titolo: La miaomorfosi
Autore: Coleridge Cook
Casa editrice: Tre60
Pagine: 190
Prezzo: 9,90 eur
Trama: 
Ogni mattina, Gregor Samsa si alza alle quattro in punto, si veste in tutta fretta nel buio della sua stanzetta, consuma una colazione frugale e si precipita in stazione per prendere il treno delle cinque. Che ci sia il sole o la nebbia, che piova o nevichi, infatti, l'umile commesso viaggiatore non può permettersi un minuto di ritardo né di perdere un cliente, pena il licenziamento. Un giorno, però, la solita routine viene spezzata da un evento a dir poco curioso. Sono quasi le sette e Gregor si rotola ancora pigramente tra le coperte, più calde e confortevoli che mai. Poi, emergendo dal torpore di un sonno funestato da strani incubi, si rende conto di essere "cambiato": ha quattro zampe bianche e pelose, artigli ingovernabili, una coda lunga e ribelle, guance coperte di pelo e vibrisse frementi... Insomma, è diventato un tenero micetto. Cos'è successo? Come spiegare quella trasformazione alla famiglia e al suo datore di lavoro? Come fare anche solo ad uscire dalla camera da letto? "La miaomorfosi" è una rivisitazione in chiave felina di un classico della letteratura del Novecento, per indagare da una nuova prospettiva i meandri dell'animo umano.





'La miaomorfosi: come storpiare un classico... o forse no?
Certo è che l'editoria le sta tentando davvero di tutte per restare a galla: in particolar modo, di questi tempi le riscritture dei classici sembrano essere diventate il nuovo must del mercato editoriale. Passi Jane Austen, perché l'amore è una moda che non tramonta mai: ecco quindi che Carrie Bebris si mette a scrivere romanzi su romanzi riguardanti un ipotetico sequel di Orgoglio e pregiudizio. E' poi toccato a Charlotte Bronte: 'La figlia di Jane Eyre', primo romanzo di una esordiente Elizabeth Newark, ennesimo tentativo di commercializzare i classici più amati della letteratura. 
La spezzina Deisy Giuffré ha appena pubblicato 'Io sono Heathcliff', libro che tenta di far rivivere al lettore la magia dell'ormai inflazionato 'Cime tempestose'.
E ora il turno di... nientepopodimeno che Kafka! Questo sì che è un bell'azzardo, perché diciamocelo, Kafka è un mostro sacro e chi ha letto le sue fatiche non potrà non storcere il naso di fronte al nuovo libro di tale C.Coleridge, 'La miaomorfosi', che a parte il titolo bislacco e la copertina sciccosa di interessante sembra avere solo la sfacciataggine tipica di chi cerca di farsi un nome sfruttando l'arte, la bellezza, la magia di chi prima di lui ha saputo cogliere i colori della vita come nessun altro. Forse è questo il punto cardine della caterva di sequel che riempono le librerie: la nostalgia. Quanti di noi vorrebbero resettare completamente il cervello per poter rileggere i nostri libri preferiti, quelli che ci hanno fatto balzare il cuore in gola e che ci hanno tolto il sonno? 
Riscoprirli con occhi vergini, esserne sorpresi ogni volta, assaporare i colpi di scena come se non li avessimo mai vissuti?
Dopo avervi presentato il nuovo libro di  Cloeridge, che io non ho letto ma che ho appena ordinato su Amazon (perché, nonostante tutto, la curiosità è donna), vi pongo questa domanda: c'è un libro in particolare che vi piacerebbe dimenticare e quindi rileggere?
La mia lista è lunghissima: a partire dal capolavoro di Emily Bronte, Il conte di Montecristo, Eva Luna di Isabel Allende, che ho letteralmente adorato, e poi ci sono tutti i libri di Elena Ferrante, grande autrice -purtroppo poco conosciuta-, la saga di Paullina Simons, Dacia Maraini con 'La lunga vita di Marianna Ucria', 'La sposa gentile' di Lia Levi -libro meraviglioso, il finale mi ha fatto piangere per giorni interi... insomma, come avrete capito la mia lista è infinita. 
E voi?









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