Speciale Downton Abbey: tra finzione e realtà, la vera storia di Lady Almina Carnarvon, la contessa che ha ispirato il personaggio di Lady Cora in Downton Abbey




<<Tutta la verità e i segreti della straordinaria vita della ricchissima ereditiera americana che, diciannovenne, sposò nel 1895 a Westminster lo spiantato e indebitato conte di Carnarvon, salvando dalla rovina il fantastico castello di Highclere e finanziando le sue spedizioni in Egitto, durante le quali si scoprì la tomba di Tutankamon. Dotata di grande fascino personale e di coraggio, Almina Wompwell trasformò generosamente Highclere Castle in ospedale durante la I guerra mondiale. Rimasta vedova, sposò il colonnello Ian Denniston e morì a 93 anni, in una modesta casetta di Bristol.>>

Ho ormai accettato l'inevitabile: sono proprio una sfigata. Una di quelle poverette che abboccano all'amo di ogni strategia di marketing messa in atto dalle case editrici... anche le più subdole. E' questo il caso di Lady Almina e la vera storia di Downton Abbey, un'interessante biografia edita da Vallardi editore che ripercorre la vita di Lady Almina Carnarvon, << figlia illegittima di Alfred de Rothschild, che nel 1895, diciannovenne, sposò a Westminster Abbey lo spiantato e indebitato conte di Carnarvon, salvando dalla rovina il fantastico castello di Highclere.>>. 
Inutile precisare che prima di Downton Abbey, celebre period drama ambientato agli albori del '900, non avevo la minima idea di chi fosse Almina Carnarvon, e neanche mi interessava saperlo. Cosa potrebbe mai fregarmene, io che ho sangue proletario nelle vene,  della vita di una damina viziata e dispotica che ha sì pagato lo scotto di essere figlia illegittima, ma che, in compenso, ha un padre che agisce dietro le quinte assicurandole una dote cospicua, un matrimonio facoltoso, soldi, gioielli, abiti, cene, soirée? Ma, essendo io una tontolona, ed essendomi appassionata a questa serie tv - amandone visceralmente i personaggi, l'ambientazione, i colpi di scena, i risvolti sentimentali - appena ho saputo dell'esistenza di questa biografia non ho potuto resistere e mi sono rassegnata a tirare fuori il borsellino, desiderando di essere un po' meno spendacciona, ma conscia che comprare libri è una malattia dalla quale non si guarisce facilmente.
Bando alle ciance, vi spiego brevemente perché questo libro, scritto come un romanzo,  ma dal forte sapore biografico, non solo non mi ha delusa, ma mi è piaciuto al punto da farmi quasi preferire la storia vera allo sceneggiato in costume.
Partiamo dallo stile: scorre che è una bellezza. Raramente ho avuto a che fare con romanzi che si leggono meglio di questa biografia. Da non sottovalutare il fatto che l'autrice ama -e in maniera piuttosto evidente, direi- sdilinquirsi in dettagli interessanti quanto un museo ma che, inseriti nel nostalgico, maestoso, conturbante contesto di un'era che ha attraversato sconvolgimenti di entità non indifferente -un'era che, nonostante tutti i suoi orrori, ha segnato la svolta in un mondo che inesorabilmente cambia, un mondo in cui i ruoli diventano improvvisamente più difficili da definire, in cui assistiamo col contagocce all'affacciarsi di sconvolgimenti sociali, morali, religiosi che oggi ci sembrano così maledettamente scontati, ma che all'epoca... haimè.
Almina era una donna piena di sfaccettature: filantropa ma anche viziata, generosa, spendacciona, frivola e caritatevole, amava i balli, le feste, gli sfarzi, ma non esitava a 'sporcarsi le mani' curando personalmente le ferite di guerra dei soldati che soggiornarono nell'ospedale in cui lei stessa trasformò la sua dimora. Suo marito era una figura altrettanto affascinante: studioso, altero e indebitato fino al collo... la sua maledizione non erano l'alcol o i tavoli da gioco, ma l'inquietudine che lo spingeva a viaggiare, a essere continuamente in partenza, un <<titolato senza fissa dimora>>, lontano da casa e dai suoi cari.  Indulgente ma severo, tenace, sognatore, eterno Peter Pan, scoprì insieme a  Howard Carter nientepopodimeno che la tomba di Tutankhamon, conquistando fama a livello internazionale: la foto dei due amici capeggiò per anni nelle testate giornalistiche di tutto il mondo, suscitando l'orgoglio di Almina e dell'Inghilterra intera.
Interessanti i risvolti storici di questa brillante biografia, di cui la Grande Guerra occupa gran parte delle pagine. 
E che dire delle immagini? Semplicemente stupende. Testimonianza di un'epoca piena di scoperte, innovazioni... un'epoca a metà tra l'entusiasmante modernità del XX secolo e il fascino dei tempi antichi. 
Che altro dire, se non che consiglio nella maniera più assoluta di leggere questo libro?
L'affascinante ritratto della vita di una donna che, nonostante tutto, non si può fare a meno di ammirare e imitare.















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