Come rovinare un classico: La figlia di Jane Eyre di Elizabeth Newark



ELIZABETH NEWARK 
LA FIGLIA DI JANE EYRE 


Qualche giorno fa vi ho parlato de Il grande mare dei sargassi, spin off di Jane Eyre incentrato sulle figure di Edward Rochester e Bertha Masen, la sua prima moglie. Oggi torniamo a parlare del capolavoro della famosa scrittrice inglese Charlotte Bronte, e lo facciamo grazie a Elizabeth Newark, autrice di 'La figlia di Jane Eyre', romanzo che da molti è considerato il seguito ideale di Jane Eyre... non posso che assumere le vesti della voce fuori dal coro e dirmi contraria a una simile presentazione. Questo libro mi pare più che altro una fanfiction. Una fanfiction mediocre che non trasuda chissà quale talento artistico o letterario. A tratti stuzzicante, ma non ti fa morire dalla curiosità. E alcuni personaggi -tra cui la stessa Jane Eyre- sono pure out of character. La trama cerca di richiamare alla mente l'atmosfera a cavallo tra il gotico e il romantico che Charlotte Bronte ha dipinto con tanta maestria. Ma non ci riesce; nonostante la Newmark non lesini descrizioni di case, paesaggi e brughiere, nelle sue parole non c'è la stessa travolgente passione per la natura, e forse per la scrittura stessa, che se in Jane Eyre pulsava di vita propria, qui si trascina a fatica, come se l'autrice non trovasse le parole, come se non avesse visto i luoghi in cui la sua storia è ambientata... come se non li avesse mai davvero fatti propri. Stessa cosa vale per i personaggi e per come le loro vicende vengono raccontate; per tutta la durata del romanzo si avverte una freddezza statica, che non permette agli avvenimenti di svilupparsi come dovrebbero, né di sfruttare a pieno il potenziale di questo libro. 
La protagonista, Janet, che come suggerisce il titolo è nientepopodimeno che la figlia di Edward e Jane, è parecchio strana. Fa dei pensieri... inquietanti. 
Tutte, da ragazzine, ci innamoriamo (platonicamente, s'intende) del nostro papà. E' più che naturale. Ma Janet non è più una ragazzina quando inizia a pensare che vuole assolutamente trovare un marito identico a suo padre. E non solo. Lo sogna, e quando si sveglia è ansimante e accaldata. 
Crede di essere una rivale della madre: <<sono una signorina avvenente>> si dice <<e mio padre non potrà fare a meno di notarlo. Mia madre ha paura che glielo porti via>>. 
Bé, vi assicuro che questo non è assolutamente normale. 
La cosa più bizzarra è che questa cotta non farà altro che accrescere con il trascorrere del romanzo... a un certo punto la Newark fa entrare in scena un misterioso personaggio identico a Edward Rochester, e ovviamente sua figlia se ne innamora. Questa cosa mi inquieta parecchio. 
Però non nascondo che La figlia di Jane Eyre si sta rivelando, tutto sommato, una lettura piacevole. Piacevole come un harmony o un romance. 
Non è scritto malissimo, non tocca apici assurdi di banalità come la maggior parte degli spin off dei grandi classici, ma non è neanche un capolavoro di introspezione. Diciamo che questo libro non è né carne né pesce. Mi piacicchia, ma non mi stimola a divorarne le pagine. Non è noioso ma neanche particolarmente avvincente. 
E' la classica lettura che, una volta riposta nello scaffale, dimenticheremo completamente.






Il libro: Jane Eyre, straordinaria protagonista del romanzo omonimo di Charlotte Brontë, era arrivata a Thornfield Hall come governante, prima di sposarne il padrone, Edward Rochester. La loro unione era cominciata nel peggior dei modi: la moglie di Edward, creduta morta e invece impazzita e prigioniera della vecchia magione da anni, aveva tentato di uccidere entrambi, per poi morire in un incendio da lei stessa provocato. Ormai Jane e Edward sono sposati da diverso tempo, ed è da qui che parte il romanzo di Elizabeth Newark, vero e proprio seguito di Jane Eyre. Janet, la figlia adolescente di Jane e Rochester, sta per fare il suo ingresso in società, ma, vista la partenza dei genitori per la Giamaica, viene temporaneamente affidata alle cure del severo colonnello Dent. Ben presto la sua vita viene sconvolta da una serie di misteriosi avvenimenti sia a Highcrest, la tenuta del colonnello, sia a Thornfield Hall. Che ruolo hanno i due personaggi maschili antagonisti, il timido e cinico Roderick Landless e l'affascinante e intraprendente Sir Hugo Calendar? E Janet può fidarsi di loro? Di sicuro saprà essere forte e coraggiosa. In fondo è figlia di sua madre...









1 commento:

  1. io l'ho letto l'ho trovato proprio carino. ci ho passato due pomeriggi. peccato pensavo ti sarebbe piaciuto :-(

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