Giochino del sabato: Daniel Pennac e i dieci diritti del lettore

Giorno Blogger! Giorno lettori! Come ve la state passando in questo caldo, caldissimo week-end? Io benone; più tardi farò una sana sessione di shopping e magari, oltre ai sandali che mi sono prefissata di acquistare, ci infilo in mezzo un romanzo in versione economica, ché l'altro giorno in libreria ne ho visti tantissimi!

Comunque, un po' per svagarci e un po' per parlare della nostra passione preferita, cioè i libri, ho ideato un giochino a cui spero parteciperete un po' tutti. 

La vedete quest'immagine? L'ho fatta io, ed è una versione chic (modestamente) dei 10 imprescindibili diritti del lettore di Daniel Pennac. 

Il gioco consiste nel citare un libro che rispecchi ognuno di questi diritti. Che ne pensate? Siccome non sono una maestra nell'arte di spiegarsi, vi do l'esempio cominciando io stessa. 

1) Il diritto di non leggere

I promessi sposi di Alessandro Manzoni. Non credo che avrò mai la voglia e il coraggio di leggere un tale polpettone di drammi e simili amenità. Quando me lo commissionarono alle superiori, mi limitai a scaricare il riassunto su Santo Wikipedia (sempre sia lodato!), e a far finta di averlo letto di gusto. 

2) Il diritto di saltare le pagine. 

Il conte di Montecristo di Alexandre Dumas. Bellissimo romanzo, ma talmente prolisso che a un certo punto non ce l'ho più fatta e ho deciso di accorciarlo saltando qualche passaggio qua e là. 

3) Il diritto di non finire un libro

Battle Royale di  Koushun Takami. Che barbachenoiachebarbachenoia! L'ho mollato a pagina 400, talmente era noioso. 

4) Il diritto di rileggere

Jane Eyre di Charlotte Bronte. Un vero capolavoro; lo avrò letto come minimo tre volte.

5) Il diritto di leggere qualsiasi cosa. 

Bé, gli Harmony ovviamente! Li leggo e li apprezzo, soprattutto perché sono leggeri, zero impegnativi, e mi distraggono quando la corsa in metropolitana si prospetta troppo lunga. 

6) Il diritto al bovarismo (per chi non lo sapesse, il bovarismo è l'arte di emozionarsi follemente, come quando la trama o i personaggi di un libro ti acciuffano per la gola e ti ordinano di continuare a leggerli)

Bé, il bovarismo è uno dei principali motivi per cui leggo, anche se pochi libri hanno avuto questo effetto su di me. Ma Orgoglio e pregiudizio si è parecchio avvicinato all'obbiettivo XD

7) Il diritto di leggere ovunque

Sophie Kinsella: Lei è sempre con me. Questa dea, questa donna che ci ha regalato alcuni dei romanzi rosa più meravigliosi di sempre... la leggo ovunque: a casa, al lavoro, in metropolitana. 

8) Il diritto di spizzicare. 

Un libro che spizzico spesso è L'amore nuovo di Philip Forest. Romanzo meraviglioso che però ho riletto 10.000 volte; di conseguenza, quando ne sento la mancanza, mi limito a ripercorrere alcuni passaggi, le citazioni più belle che ho segnato a matita o con un post-it, le parti che più mi hanno commossa, emozionata, fatto arrabbiare. 

9) Il diritto di leggere ad alta voce

Le ricette di cucina e le indicazioni stradali sulla mappa. I libri veri non li leggo mai ad alta voce; non so perché, ma pretendo silenzio assoluto mentre leggo.

10) Il diritto di tacere (in senso positivo e/o negativo).

Questa volta scelgo di esprimermi in senso negativo. Ho appena finito Cinquanta sfumature di grigio... quel libro fa talmente pena che quasi non trovo le parole, per cui faccio prima a star zitta, altrimenti sparerei solo insulti e imprecazioni. 

E' venuto il momento di passarvi il testimone; mi raccomando, partecipate anche voi!. Se avete un blog vi chiedo, per amor di chiarezza, di inserire l'immagine dei dieci diritti che ho creato :)